Attilio Lombardo, bandiera blucerchiata e attuale collaboratore tecnico nello staff di Gregucci e Foti alla Sampdoria, ha parlato al Festival degli Orientamenti davanti a un pubblico di giovanissimi, raccontando la sua carriera da calciatore, partendo dai primi passi nelle giovanili del Pergocrema fino ad arrivare ai numerosi trofei vinti.
Lombardo ha iniziato il suo intervento parlando dei sacrifici che ha fatto da giovane per diventare calciatore professionista. “Ho la terza media. Nella mia vita ho lavorato come barista e meccanico,” ha spiegato, raccontando di come andasse agli allenamenti su un motorino truccato, seguendo la scia degli autobus. Con l’intento di mostrare ai giovani presenti, il sacrificio e la determinazione che lo hanno spinto a inseguire il suo sogno calcistico.
“Non avrei mai pensato di arrivare così lontano,” ha raccontato Lombardo, ripercorrendo il suo straordinario percorso che lo ha portato dalla Serie C fino a traguardi significativi come la vittoria della Serie B con la Cremonese e i campionati di Serie A vinti con Sampdoria, Lazio e Juventus. Lombardo ha inoltre conquistato la Coppa delle Coppe con la Sampdoria e la Lazio, oltre alla vittoria della Champions League con la Juventus nel 1996.
Un altro aneddoto interessante che ha raccontato Attilio è quello legato al suo periodo in Inghilterra al Crystal Palace, dove, nonostante la retrocessione, i tifosi - all’ultima partita di campionato - applaudirono la squadra. “È stata una sorpresa incredibile per me. Non mi era mai capitato di vedere una cosa simile,” ha detto.
Il momento in assoluto più toccante è stato quando ha ricordato la finale di Wembley della sua Samp persa contro il Barcellona, i 30.000 cuori blucerchiati a Wembley che ha visto piangere, e l’immancabile ricordo di Luca Vialli. “Abbiamo condiviso tanto insieme,” ha detto piangendo.
Discussione inevitabile è stata quella sulla nazionale italiana. Popeye ha espresso speranza per un futuro migliore: “Speriamo di tornare ai Mondiali,” ha affermato, accennando con ironia alla sconfitta con la Macedonia del Nord che costò all’Italia la qualificazione ai Mondiali in Qatar del 2022, un episodio che Attilio ha vissuto da protagonista assoluto, da membro dello staff dell’ex CT Roberto Mancini.
Durante il momento dedicato alle domande dal pubblico, non è mancato un momento un po' imbarazzante. Un ragazzo gli ha chiesto se nel calcio moderno ci siano presidenti che non sappiano nulla di calcio. Lombardo ha risposto con una battuta: “Grazie per avermi messo in difficoltà,” sorridendo. “Anche ai miei tempi c’erano presidenti che di calcio non se ne intendevano. Ricordo Mantovani, che non sapeva distinguere tra un controllo di esterno o di interno, ma diceva: ‘voglio essere in grado di fare il c*** a quelli là’, riferendosi alle grandi squadre (Juventus, Inter e Milan).”
Infine, rispondendo a una domanda di un tifoso sul momento attuale della Samp, Lombardo ha sottolineato l'importanza del lavoro di squadra: “Dobbiamo affrontare tutto step by step, senza pensare a gennaio. Prima la Juve Stabia, poi lo Spezia e così via,” ha detto, ribadendo la necessità di stare tutti uniti; dai giocatori fino ai magazzinieri.