Emersa la chiara volontà di continuare a rafforzare la rete territoriale e investire in prevenzione, comunicazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza
Grande partecipazione al convegno “Gioco d’azzardo patologico (GAP): strategie di informazione, prevenzione, trattamento e riabilitazione”, organizzato dal Servizio Dipendenze di ASL 3 in collaborazione con il progetto “Game Over – L’Azzardo Divora”. L’evento, ospitato all’Istituto Nautico San Giorgio, ha riunito operatori, enti locali, scuole e cittadini, confermandosi un appuntamento di riferimento nella lotta contro il gioco d’azzardo patologico.
La direttrice del Ser.D di ASL 3, Ina Maria Hinnenthal, ha aperto i lavori sottolineando il valore della collaborazione tra servizi, istituzioni e comunità. Presenti rappresentanti di Prefettura, Regione Liguria, Comune di Genova, Ordine degli Psicologi e Forze dell’Ordine.
Tra gli interventi più significativi, la dottoressa Sonia Salvini (Regione Liguria) ha illustrato l’evoluzione dei fondi dedicati al GAP, ora confluiti nel nuovo Fondo per le Dipendenze Patologiche, e ha evidenziato l’importanza di una strategia integrata. Il media educator Michele Marangi ha invece parlato di come l’azzardo si stia infiltrando nei mondi digitali frequentati dai giovani, tra loot box, criptovalute e gaming, sollecitando una comunicazione senza stereotipi, pensata insieme ai destinatari. Il sociologo Maurizio Fiasco ha proposto una visione “urbana” della prevenzione, parlando della necessità di restituire tempo, gioco reale e spazi comuni alle comunità, contrapponendoli alla “dopamine economy” delle dipendenze di massa.
Nel pomeriggio spazio ai progetti del percorso “Game Over – L’Azzardo Divora”, attivi nei distretti sociosanitari liguri: dalle attività nelle scuole ai percorsi per le famiglie, dalla sensibilizzazione nei quartieri allo sport come alternativa educativa, fino ai servizi di accoglienza e cura.
Dalla giornata è emersa la chiara volontà di continuare a rafforzare la rete territoriale e investire in prevenzione, comunicazione efficace e coinvolgimento attivo della cittadinanza. Il progetto “Game Over” resta un modello replicabile per contrastare una delle dipendenze più subdole del nostro tempo.