Liguria, due nuovi posti in Giunta: riparte il risiko degli assessorati

Scritto il 11/08/2025
da Matteo Cantile

Dopo l’ok della Camera alla legge che amplia l’esecutivo regionale, si riapre il confronto tra i partiti della maggioranza: in corsa nomi di peso, fedelissimi e outsider

L’approvazione definitiva alla Camera della legge che consente al presidente Bucci di allargare la sua Giunta riapre il confronto tra i partiti che sostengono la maggioranza. Chi saranno i prescelti per questi prestigiosi incarichi?

Il patto di novembre – È inevitabile che le forze politiche tornino a discutere, con interessi anche in conflitto tra loro, degli accordi siglati a novembre, quando la Giunta prese forma. Allora si ritenne indispensabile inserire un assessore in rappresentanza di Savona e, dopo lunghe riunioni e qualche strappo, la scelta cadde sull’ex parlamentare della Lega Paolo Ripamonti: un’operazione che costrinse il Carroccio a rinunciare a uno dei suoi uomini di punta a Genova, Alessio Piana. Quest’ultimo fu “accomodato” con l’incarico – fino ad allora non previsto – di consigliere delegato.

Il primo indiziato – Piana, di fatto, continua a gestire lo Sviluppo economico della Regione senza però avere diritto di voto in Giunta: una sorta di incarico ponte, un’alchimia tecnica che nelle intenzioni originarie era da considerarsi temporanea, proprio in attesa dell’allargamento della squadra. Ora che la legge prevede due assessorati in più, è chiaro che Piana si aspetti di entrare.

È cambiato qualcosa? – La politica, si sa, non è l’habitat ideale per il mantenimento delle promesse, e ciò che era vero a novembre potrebbe non esserlo più oggi. In Liguria il “boccino” della Lega è nelle mani del segretario federale Edoardo Rixi, che condurrà le trattative quando Bucci dichiarerà ufficialmente aperti i giochi. Non è da escludere, anche se l’ipotesi rischierebbe di suscitare polemiche, che a Piana venga lasciato il ruolo di consigliere delegato (che, a differenza degli assessori, non comporta dimissioni dal Consiglio) e che gli assessorati vengano affidati ad altri. In questo caso, i nomi potenziali non mancano.

Forza Italia – A novembre era stato promesso a Forza Italia, che puntava alla vicepresidenza con il votatissimo Marco Scajola, uno dei due posti extra. In pole position c’è Angelo Vaccarezza, attuale segretario d’aula e consigliere regionale. Tra le alternative figura Claudio Muzio, molto vicino all’ex parlamentare e attuale giudice della Corte costituzionale Roberto Cassinelli: uomo stimato, con esperienza da sindaco e consigliere regionale, potrebbe essere un profilo utile al presidente Bucci.

Fratelli d’Italia – Nelle trattative d’autunno, Fratelli d’Italia – primo partito della coalizione – aveva ottenuto la prelazione sulla vicepresidenza, una volta completato il quadro delle nomine. L’incarico è in pectore per Simona Ferro e da questa configurazione bisognerà ripartire.

Il nodo civico – Altro tema è la scarsa presenza di esponenti civici in Giunta: al momento l’unico è Giacomo Giampedrone (che, per un meccanismo particolare, non fu eletto nonostante l’alto numero di preferenze). È probabile che Bucci voglia affiancare qualche altro fedelissimo. Il nome più forte è quello di Pietro Piciocchi, sconfitto da Silvia Salis alle amministrative e considerato dal Presidente la prima scelta per la delega al Bilancio, già gestita come vicesindaco a Palazzo Tursi. Un primo abboccamento nei mesi scorsi c’è stato; per capire se avrà sviluppi bisognerà valutare anche la disponibilità dello stesso Piciocchi, oggi impegnato in Consiglio comunale e tornato alla sua attività di avvocato.

Gli altri nomi – Tra i papabili era circolato anche Matteo Campora, ex superassessore comunale, poi nominato capogruppo della lista Bucci in Consiglio: una scelta che, allora, servì anche a evitare l’ingresso di Jessica Nicolini, portavoce dell’ex presidente Toti e “totiana” di ferro, prima dei non eletti in Vince Liguria. Il tema si riproporrebbe oggi. Altro nome associato a un incarico è quello di Lorenza Rosso, avvocato e già assessore di Bucci in Comune, fedelissima del Presidente e potenziale elemento di riequilibrio della scarsa parità di genere della Giunta regionale.

I tempi – Dai corridoi della Regione non trapela fretta: sotto l’ombrellone potrebbero partire i primi sondaggi, ma la formalizzazione degli incarichi dovrebbe arrivare più avanti. Anche perché la nuova legge serve a modificare lo Statuto di Regione e per arrivare alla definizione dei nuovi posti il Consiglio dovrà prima votare la nuova carta: ragionevolmente non prima di novembre.