La sicurezza: "Le risposte securitarie servono, ma devono essere accompagnate anche dai progetti sociali. La repressione da sola non funziona"
A sei mesi e mezzo dal suo insediamento come sindaca di Genova, Silvia Salis traccia un bilancio del suo mandato, definendolo positivo nonostante le difficoltà: “Devo dire che il modo nel quale abbiamo affrontato la crisi di Amt e l’evoluzione che sta avendo mi fa essere ottimista sul fatto che manterremo le promesse che abbiamo fatto”. La priorità, sottolinea, è sempre il servizio ai cittadini, anche a costo di decisioni impopolari come l’aumento delle tariffe: “Serve un senso di responsabilità… la convenienza politica non c’entra più”.
La sindaca parla della sua filosofia di governo: pragmatismo e concretezza al posto dell’ideologia, perché “sono innamorata della soluzione del problema, non di una linea precisa su ogni cosa”. Il ruolo di sindaco comporta responsabilità enormi, spiega, sia a livello amministrativo che penale, e comporta anche attacchi personali, soprattutto sui social, spesso più duri per le donne rispetto agli uomini.
Salis evidenzia l’importanza di politiche sociali e sportive: il bilancio comunale prevede maggiori investimenti in manutenzione, sociale, scuole e municipi. Particolare attenzione viene riservata allo sport per gli over 65 con il progetto “Sport Senior”, che con corsi gratuiti diffusi sul territorio promuove salute, socialità e inclusione. Inoltre, la riqualificazione degli impianti sportivi, dallo stadio Ferraris al Carlini, è una priorità: “Senza impianti sportivi è impossibile garantire la pratica sportiva”.
Sul tema sicurezza, la sindaca segnala criticità strutturali: organici ridotti e ritardi nell’espulsione degli immigrati irregolari rendono inefficaci alcune politiche nazionali. Salis sottolinea la necessità di risposte integrate: “Le risposte securitarie servono, ma devono essere accompagnate anche dai progetti sociali. La repressione da sola non funziona”.
Infine, parla dei rapporti istituzionali e del ruolo dei partiti nella sua giunta: pur essendo una candidata civica, riconosce l’importanza del contributo dei partiti, ma ribadisce la centralità del lavoro collegiale e orizzontale tra assessorati. Sul dialogo con Regione e governo, chiarisce: “Se c’è un disallineamento, si gestisce privatamente; non ha senso usare ogni pretesto per attaccare l’amministrazione”.
Tra le soddisfazioni e le criticità, la sindaca sottolinea la generosità della città e la resilienza dei lavoratori: “Genova è una città di solidarietà mai esibita… e siamo dalla parte dei lavoratori, perché stiamo lottando per la dignità del lavoro”. Tra le sfide ancora aperte, il ciclo dei rifiuti resta una priorità: con il nuovo C.d.A. di Amiu, promette di avviare un “nuovo corso” per una gestione più efficiente.