"Non vi faremo chiudere l'Ilva": Genova, sciopero generale metalmeccanici per il 4 dicembre, ma si spacca il fronte sindacale

Scritto il 03/12/2025
da R.P.

Si dissocia Uilm: "Non siamo stati consultati". Palombo (Fiom): "Le aree contese? Prima si sistemino i lavoratori"

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"Non vi faremo chiudere l'Ilva di Genova!". Così si apre il volantino - firmato Fim Cisl e Fiom Cgil - che annuncia lo sciopero generale di tutti i metalmeccanici genovesi "in difesa della fabbrica e in difesa dell'industria a Genova".

Intanto la strada Guido Rossa a Genova è stata riaperta al transito in entrambe le direzioni a seguito della protesta dei lavoratori ex Ilva contro il piano del governo che riduce la produzione nello stabilimento siderurgico di Cornigliano. Permangono le chiusure in uscita verso piazza Savio e in entrata da piazza Savio, dove continua il presidio degli operai davanti alla stazione ferroviaria di Cornigliano in attesa dello sciopero generale dei metalmeccanici convocato domani a Genova dai sindacati.  Lo sciopero, annunciato per l'intero turno di lavoro del 4 dicembre, prevede un concentramento alle 9 ai giardini Melis di Cornigliano.

"Non ci faremo derubare della nostra industria a Genova e della siderurgia in Italia da un governo vile e incapace di trovare vere soluzioni che scongiurino la chiusura dello stabilimento di Cornigliano" conclude il messaggio.

Dallo sciopero si dissocia polemicamente Uilm: "Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere la lotta sacrosanta dei lavoratori di Cornigliano, in quanto non sono arrivate risposte significative da parte del Governo per la salvaguardia del sito. In questo contesto apprendiamo con stupore della dichiarazione di uno sciopero generale per giovedì 4 dicembre" indetto "senza averci consultato. Non ci facciamo dettare le regole da nessuno e nemmeno dalla Fiom e non riconosciamo nemmeno la presunta egemonia che non esiste anche se qualcuno pensa di riposizionarsi dando un messaggio che senza di loro non si governano le grandi fabbriche. Ma davvero pensano di rappresentare l'insieme dei lavoratori genovesi?". Lo scrivono in una nota Antonio Apa, coordinatore Uilm Liguria e Luigi Pinasco, segretario generale Uilm Genova.

   "Il nostro contributo all'apparato industriale di Genova - prosegue la nota -c'è da sempre in termini di proposte di politica industriale e di salvaguardia occupazionale. Nella tradizione sindacale quando si prendono decisioni di questa natura è costume fare una riunione tra le tre Segreterie Generali e concordare le iniziative opportune, ma questo non è avvenuto e nessuno può prendere decisioni in nome e per conto della Uilm. Abbiamo partecipato e parteciperemo alla lotta dei lavoratori senza minacciare nessuno, non è nostro costume, ma manifestare in modo pacifico sostenendo giustamente i diritti dei lavoratori. Pertanto - conclude la nota - riteniamo sbagliato sostenere che i siti del nord, possono avere una vocazione separata da Taranto in quanto indebolirebbe la posizione negoziale. Siamo dell'avviso che la vicenda di Cornigliano si possa risolvere solo attraverso la convocazione della presidente del Consiglio, così come è stato sollecitato dai tre segretari generali Fim Fiom Uilm, e ritirando il progetto industriale che prevede la chiusura della siderurgia. Se non ci fosse una risposta dal Governo, di fronte all'aggravamento della situazione occupazionale e produttiva, i segretari generali Fim Fiom Uilm metteranno in campo iniziative di carattere nazionale".

Palombo (Fiom Cgil): "Le aree contese? Prima si sistemino i 1200 lavoratori" - "Non vorrei che dietro tutta una serie di tentativi di depotenziare Genova ci sia la volontà di anestetizzarci, scioglierci piano piano, perché fanno gola le aree, e che fanno gola lo sappiamo, ma ci devono venire a prendere". A lanciare il messaggio, dall'assemblea che si è tenuta davanti allo stabilimento dell'ex Ilva, Armando Palombo, coordinatore Rsu per Fiom Cgil.
    "Prima di mettere le mani su un metro quadro di questa fabbrica ci sono i 1200 lavoratori, ci sono le ditte che sono state con noi. Prima vanno sistemati i lavoratori, poi si discute di metri quadri. Lo diciamo come 'avviso ai naviganti', perché non ci prendono in giro. Se tutti questi meccanismi hanno il tentativo di mettere le grinfie sulle aree, troveranno pane per i loro denti".

Venzano (Fim Cisl): "Governo si prenda responsabilità" - "Il governo deve prendersi le sue responsabilità, la produzione d'acciaio in Italia è ai minimi storici e con il 'piano corto' addirittura rischiamo di scendere al di sotto del minimo storico. È inaccettabile. Ci sono impianti che non hanno avuto la manutenzione necessaria in questi anni, fermarli vuol dire veramente comprometterli". Così il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano motiva lo sciopero generale dei lavoratori metalmeccanici indetto dai sindacati domani a Genova.  "Ci stiamo preparando alla giornata di domani e stiamo organizzando uno sciopero generale dei metalmeccanici a Genova per chiedere con forza, all'ufficio del governo in città, quindi al Prefetto, una risposta - spiega Venzano -. Una risposta per non fermare gli impianti, perché ciò vuol dire mettere a rischio lo stabilimento di Genova Cornigliano, ma anche mettere a rischio tutta la siderurgia, il gruppo siderurgico più grande d'Europa".    "Il 'piano corto' del governo va assolutamente levato, bisogna tornare agli investimenti, al rilancio della decarbonizzazione, agli investimenti sugli impianti - sollecita -. Quello che ci hanno presentato, di fatto, è l'inizio della fine per l'ex Ilva e noi non lo accettiamo".    "Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci dopo una call con il commissario di Acciaierie d'Italia Giancarlo Quaranta ci ha riportato che non si possono dare 15 milioni per poter far arrivare il materiale da Taranto a Genova, io non sono d'accordo - ribadisce -. Perché non è un aiuto di Stato quello di dare 15 milioni a un'azienda in amministrazione straordinaria. Significa dare la possibilità all'amministrazione straordinaria e quindi ai commissari, di tutelare i beni aziendali. Perché se fermiamo la zincatura a Genova, di fatto, compromettiamo la sua rimessa in marcia. Vanno tutelati i beni aziendali, i soldi ci sono e devono essere dati all'amministrazione straordinaria per tutelare i beni aziendali".

Nicola Appice (Fim Cisl) - "Il presidio a Cornigliano continua nonostante i tentativi di limitare i disagi ai cittadini. Lo sciopero prosegue mentre attendiamo segnali dalle istituzioni, ma le ultime comunicazioni non hanno portato alcuna novità rispetto a una settimana fa. Ribadiamo la richiesta di ritirare il piano corto e far arrivare a Genova il materiale promesso, fondamentale per mantenere clienti e produzioni che possono essere realizzate solo qui. Il blocco degli impianti mette a rischio ordini, rapporti commerciali e il futuro dello stabilimento. Con Taranto ferma, Novi in sciopero e Genova bloccata, la questione è ora sul tavolo del governo. Continuiamo la lotta perché queste decisioni sono inaccettabili e perché vogliamo salvare lo stabilimento di Genova".