Pirondini-Bagnasco, confronto a Radar: "Italia debole in Europa, crescita insufficiente", "Sui grandi temi serve massima condivisione"

Scritto il 29/11/2025
da Roberto Rasia

Il senatore M5S e il deputato di Forza Italia si misurano su bilancio, infrastrutture, riarmo, politica estera e sanità

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Nel confronto andato in onda a Radar, il programma condotto da Roberto Rasia, Luca Pirondini (Movimento 5 Stelle) e Roberto Bagnasco (Forza Italia) hanno messo in luce divergenze profonde non solo sulle politiche europee, ma anche sulle priorità economiche nazionali e sulle strategie per il futuro dell’Italia. L’incontro ha offerto una fotografia nitida di due approcci opposti alla gestione delle sfide che attendono il Paese nei prossimi anni.

Pirondini ha criticato con forza l’attuale orientamento dell’Unione Europea, ritenuto troppo sbilanciato sulle politiche di riarmo e insufficientemente attento ai temi che, a suo giudizio, dovrebbero essere centrali: la lotta alla povertà, l’aumento dei salari e la difesa della sanità pubblica. Secondo il rappresentante del M5S, l’Italia starebbe pagando la mancanza di decisione del governo nell’interlocuzione con Bruxelles, incapace di “battere i pugni sul tavolo” per tutelare gli interessi del Paese. Da qui la denuncia del rischio di dover affrontare fino a 13 miliardi di tagli l’anno per sette anni, mentre le stime indicano l’Italia come ultima per crescita economica nel triennio 2025-2027. Per Pirondini, la direzione da prendere dovrebbe essere radicalmente diversa e incentrata sulle politiche sociali, sulla redistribuzione e sul rafforzamento dei servizi essenziali.

Diametralmente opposta la posizione di Bagnasco, che ha respinto l’idea di una “finanziaria di guerra” e ha ricordato come la spesa militare al 2% del PIL sia un impegno assunto da governi precedenti, non una scelta improvvisata dall’attuale esecutivo. Il deputato di Forza Italia ha riconosciuto le criticità presenti nel sistema sanitario, sostenendo tuttavia che il problema non risieda soltanto nelle risorse economiche ma anche nella gestione. Una riforma efficace, secondo Bagnasco, dovrebbe comprendere anche un ripensamento dell’accesso alle facoltà di Medicina, con l’obiettivo di migliorare la programmazione e rafforzare l’intera organizzazione del settore.

Sul fronte internazionale, Bagnasco ha offerto una lettura pragmatica: pur riconoscendo la controversa figura di Donald Trump, ha sottolineato come anche leader discussi stiano tentando di individuare soluzioni ai principali conflitti globali, seppur con modalità giudicate da molti discutibili.

Il confronto si è chiuso sul tema dell’ex Ilva, punto su cui Bagnasco è stato categorico: l’Italia non può rinunciare alla produzione di acciaio, un asset industriale ritenuto strategico per l’economia nazionale. Per questo, ha ribadito la necessità di individuare una soluzione condivisa che tenga insieme gli interessi dei lavoratori, la tutela dei cittadini e lo sviluppo del Paese.