Nel mirino anche la fine anticipata dei lavori, secondo la minoranza per la festa di compleanno della sindaca
Il centrodestra alza il tono dello scontro in Consiglio comunale a Genova. Nel mirino della minoranza non solo il contenuto delle linee programmatiche della Giunta Salis, definite “troppo generiche” e incapaci di affrontare le grandi sfide della città, ma anche la decisione di chiudere in anticipo la seduta per “impegni personali” della sindaca – tra cui, secondo i consiglieri, i preparativi per la sua festa di compleanno.
Ilaria Cavo, capogruppo di Noi Moderati – Orgoglio Genova, ha criticato nel merito il documento presentato dalla Giunta: “Non c'è una visione di città. Si parla di ‘città dei 15 minuti’ ma si dice no allo Skymetro. Si vuole promuovere l’affitto agevolato ma non si corregge l’aumento dell’Imu per il 2025. Sul trasporto pubblico si parla di tariffe ‘adeguate’ senza chiarire se la gratuità sarà mantenuta. E su temi cruciali come la Gronda, il nuovo Galliera o il termovalorizzatore, il silenzio è totale”.
Cavo ha anche presentato una serie di proposte alternative: dal garante digitale a una politica per l’housing studentesco, passando per il potenziamento dei maggiordomi di quartiere e il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori. “Ci auguriamo che le nostre proposte, e quelle di altri gruppi di minoranza, vengano accolte – ha detto – senza pregiudizi ideologici”.
Ma a infiammare il clima è stata anche la gestione dei tempi del dibattito. I gruppi di opposizione hanno duramente criticato la scelta della maggioranza di non prorogare la seduta, lasciando appena tre ore per la discussione degli emendamenti. “In conferenza dei capigruppo ci è stato detto, in modo categorico, che il Consiglio sarebbe terminato alle 17:30 per impegni personali – si legge in una nota del centrodestra – ma tutti abbiamo impegni. Evidentemente per la sindaca Salis, oggi, la priorità era la preparazione della sua festa di compleanno”.
“A Silvia Salis facciamo i nostri auguri – prosegue la nota – ma quando si ricopre un ruolo istituzionale, le priorità devono essere chiare. Rinviare il Consiglio a domani comporterà anche costi aggiuntivi che si potevano evitare”.