Giordano: “Il rischio è sacrificare la qualità del servizio e la sicurezza dei cittadini sull’altare di logiche politiche"
È scontro sulla riorganizzazione del servizio di emergenza sanitaria 118 in Liguria. Il Movimento 5 Stelle attacca duramente la giunta regionale, accusando il presidente Marco Bucci e l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò di aver adottato un approccio calato dall’alto, privo di dialogo con i territori, gli operatori sanitari e le realtà del volontariato.
“Ancora una volta il ‘metodo Bucci’ colpisce, e a farne le spese rischiano di essere i cittadini”, denuncia il capogruppo regionale del M5S, Stefano Giordano, che sottolinea come nella gestione della sanità ligure si decida “prima”, si convochi “forse” dopo e non si condivida nulla con chi affronta ogni giorno le emergenze sul campo.
Nel mirino del Movimento la vicenda della centrale unica del 118, considerata “solo la punta dell’iceberg” di una gestione verticistica e poco trasparente. Secondo Giordano, la riforma del servizio è stata avviata senza un confronto preventivo con le parti sociali, le associazioni di pubblica assistenza e i volontari.
“L’emergenza sanitaria non si governa con conferenze stampa e decisioni unilaterali. È inaccettabile trattare Croce Rossa, volontari e pubbliche assistenze come semplici spettatori di scelte già scritte”, afferma Giordano, invocando condivisione e ascolto prima di qualsiasi intervento organizzativo. Il consigliere pentastellato ricorda anche come “le urne di maggio abbiano già bocciato questo modo di amministrare”.
Il M5S esprime forte preoccupazione per gli effetti concreti della riforma: “Il rischio è sacrificare la qualità del servizio e la sicurezza dei cittadini sull’altare di logiche politiche”, conclude Giordano. “Noi stiamo dalla parte di chi lavora in prima linea e conosce le criticità operative. Chi governa dovrebbe fare lo stesso. Per un presidio vitale come il 118, pretendiamo che ogni riforma nasca da un confronto reale con chi ogni giorno salva vite”.