La questione dei miasmi che da mesi affligge il quartiere della Foce è tornata al centro del dibattito politico genovese. La consigliera Alessandra Bianchi di Fratelli d'Italia ha fortemente criticato il respingimento da parte della maggioranza del documento presentato dal suo gruppo per sollecitare interventi urgenti. Nel contempo, l'assessore Silvia Pericu ha spiegato i motivi tecnici dietro il rifiuto e ha rassicurato i cittadini, annunciando che la centralina di monitoraggio ambientale sarà attivata entro la fine della settimana.
Respinto il documento – Il documento presentato dalla consigliera Bianchi chiedeva l’impegno del Comune a chiarire tempestivamente le cause dei miasmi e a garantire la salute dei cittadini. "Abbiamo chiesto un impegno chiaro e concreto, ma il nostro documento è stato respinto dalla maggioranza. Questo è un tema che riguarda il benessere dei cittadini e non può essere trattato con superficialità", ha dichiarato Bianchi, sottolineando che la salute dei residenti dovrebbe essere una priorità bipartisan. La proposta chiedeva anche la creazione di una commissione ad hoc per monitorare la situazione entro 15 giorni, ma è stata bocciata dalla maggioranza. "Il Sindaco e la Giunta hanno ignorato la nostra richiesta, senza offrire risposte concrete", ha aggiunto la consigliera.
Motivi tecnici – L'assessore all'Ambiente, Silvia Pericu, ha spiegato che il respingimento del documento è stato dettato da ragioni tecniche. "Abbiamo già avviato il monitoraggio della situazione e stiamo lavorando con tutti gli enti coinvolti per risolvere il problema. La centralina per il monitoraggio ambientale sarà operativa entro questa settimana", ha dichiarato Pericu. La centralina, che verrà posizionata in un punto strategico della Foce, sarà in grado di rilevare le sostanze sospette nell'aria, come l'acido solfidrico, scoperto nel depuratore di Punta Vagno durante i sopralluoghi. "La centralina ci permetterà di raccogliere dati più precisi e capire se la sostanza rappresenta una minaccia per la salute pubblica", ha aggiunto l'assessore. Pericu ha inoltre precisato che la situazione è sotto controllo, sebbene i dati definitivi sul rischio sanitario non siano ancora disponibili.
Indagini in corso – La vicenda dei miasmi alla Foce è complessa. Nonostante il depuratore di Punta Vagno sia stato individuato come un possibile punto di origine, non si esclude che altri fattori possano contribuire al fenomeno. I sopralluoghi effettuati da Arpal hanno evidenziato che la fonte degli odori non è sempre riconducibile all'impianto di depurazione. Alcune segnalazioni di odori sgradevoli sono state riscontrate anche in altre zone della città, alimentando il sospetto che ci possano essere altre cause. "Stiamo indagando su tutte le possibili fonti. Non si può escludere che ci siano concause che contribuiscano ai miasmi", ha spiegato Pericu.
Prossimi passi – Una nuova riunione è prevista per domani con Ireti, Arpal, Asl e altre istituzioni per fare il punto della situazione. L'obiettivo è trovare soluzioni concrete per risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Inoltre, il Municipio VIII, che ha sollecitato l'attenzione delle autorità per mesi, continuerà a monitorare la situazione, rispondendo alle preoccupazioni dei cittadini e coordinandosi con le istituzioni.