Strage Sant'Anna di Stazzema, sindaca Salis: "Oggi il fascismo è mutaforma, volto dell'odio travestito da protezione"

Scritto il 12/08/2025
da Redazione

Per la prima volta il primo cittadino di Genova viene scelto per l'orazione ufficiale

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"Siamo qui, in questo luogo sacro, non per ricordare, ma per non dimenticare. Non è la stessa cosa. Ricordare è un’azione che appartiene alla mente. Non dimenticare appartiene anche al cuore. Siamo qui per scegliere. Scegliere da che parte stare” - con queste parole la sindaca di Genova Silvia Salis ha aperto la propria orazione ufficiale in occasione della commemorazione per l’81esimo anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema, in Toscana. E' la prima volta che il sindaco di Genova viene invitato per tenere il discorso.

La commemorazione è iniziata con la deposizione di corone di fiori e la celebrazione della messa sul sagrato della chiesa. Presenti i gonfaloni del Comune di Genova, della Città metropolitana e di Regione Liguria. Presenti il presidente del consiglio comunale di Genova Claudio Villa, il vicesindaco metropolitano Simone Franceschi e il vicepresidente del consiglio regionale Roberto Arboscello.

Successivamente, il corteo ufficiale si è spostato al Monumento Ossario Sacrario, dove si sono alternatati gli interventi istituzionali, tra cui quelli del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, del sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, e del presidente dell’Associazione martiri di Sant’Anna, Umberto Mancini, e dove la sindaca Salis ha tenuto l’orazione.

Ha aggiunto la sindaca Salis: "La memoria della Resistenza è la nostra memoria, è la memoria di chi ha lottato per sconfiggere il fascismo e il nazismo. Com’è cominciato quell’orrore? Non con i carri armati o le bombe. Con le parole. È cominciato con il consenso di alcuni, ma soprattutto con l’indifferenza degli altri. Molti si girarono dall’altra parte, non tutti certo, e tanti pagarono un prezzo altissimo per questo, ma molti si piegarono o si abituarono. E il fascismo si nutrì di questo silenzio”.

Un fascismo che, nel discorso della sindaca, oggi è più che mai mutaforma: "Non si distrugge facilmente. Il fascismo si traveste da hashtag e meme. Ma è sempre lui: il volto dell’odio travestito da protezione. È quando la politica smette di essere servizio e diventa culto della personalità”.