Crisi Ex Ilva e futuro di Ansaldo, Romeo e Boitano: “Lo Stato chiarisca la strategia industriale”

Scritto il 02/12/2025
da Carlotta Nicoletti

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Il futuro dello stabilimento ex Ilva e la decisione di Ansaldo Energia di spostare parte delle lavorazioni in Texas accendono il dibattito politico ligure a Tiro Incrociato. I consiglieri regionali Federico Romeo (Pd) e Giovanni Boitano (Orgoglio Liguria) chiedono al Governo una posizione netta sulla strategia industriale nazionale e garanzie immediate per i lavoratori dei siti di Genova e del Nord Ovest.

Strategia nazionale – Per Romeo, la priorità è che l’Esecutivo definisca senza ambiguità il ruolo della siderurgia: “Lo Stato deve chiarire se ritiene strategico questo settore. È da qui che dipende ogni scelta successiva”. L’esponente dem chiede inoltre la riattivazione delle produzioni che garantivano continuità sud-nord, indispensabili per gli impianti di Genova, Novi Ligure e Racconigi.

Produzione ex Ilva – Entrambi i consiglieri sottolineano la necessità di ripristinare almeno il 20% dei flussi che fino a poche settimane fa assicuravano attività agli stabilimenti. “È una richiesta unanime dei sindacati e delle forze politiche”, afferma Romeo. Boitano avverte: “Non si può pensare solo a Taranto. Se gli altiforni si spengono, riaccenderli richiede anni”.

Chiarezza sul futuro – Secondo Boitano, il nodo è trovare “un asset che possa camminare”, tenendo insieme impianti e competenze. Il consigliere richiama la storia industriale genovese: “Abbiamo professionalità che non possono andare disperse”.

Caso Ansaldo – La scelta dell’azienda di valutare la produzione di turbine in Texas viene definita da Romeo “un insulto alla città e al Paese”. Per Boitano la questione è complessa, ma il Governo deve vigilare affinché non si perda occupazione: “Se certe lavorazioni vanno all’estero, i posti di lavoro qui diminuiscono”.

Responsabilità e prospettive – I consiglieri chiedono l’apertura di un tavolo nazionale sul futuro di Ansaldo e ribadiscono che, a fronte degli investimenti pubblici ricevuti, “la continuità produttiva sul territorio deve essere garantita”.