Nel 1974 ha dato inizio a una lunga stagione da volto familiare del piccolo schermo cittadino
Novant’anni e non sentirli. Vittorio Sirianni raggiunge oggi un traguardo importante, portando con sé un patrimonio raro: la memoria viva di oltre mezzo secolo di informazione raccontata da una voce che ha accompagnato intere generazioni di genovesi.
Classe 1935, originario di Broni, Sirianni varca ufficialmente la soglia della professione nel gennaio del 1960. È l’inizio di una lunga marcia che lo porterà a percorrere quasi ogni sentiero del mondo dell’informazione. La prima stagione è quella della carta stampata: collabora con diverse testate, dal Corriere del Pomeriggio al Secolo XIX, passando per il Corriere Mercantile e Il Giornale. Un apprendistato vivace, fatto di cronache, firme diverse e redazioni dove si imparava il mestiere respirandolo.
Poi arriva la televisione, e con essa l’età della popolarità. Nel 1974 entra a Telegenova, tra le prime tv private liguri, dando inizio a una lunga stagione da volto familiare del piccolo schermo cittadino. Negli anni, Sirianni lavorerà anche per Telenord (nella foto, con la sua autoironica 'palla dei pronostici'), Telecittà e Primocanale, diventando per molti giovani telegiornalisti un maestro rigoroso ma generoso.
Alla conduzione affianca l’invenzione: format, idee, programmi che anticipano linguaggi e modelli. Dai talk calcistici come “Qui stadio, qui studio” e “La mia panchina” – realizzati spesso insieme alla moglie, la cantante Luisa Rigoli – fino a quel “Panchina Cabaret” capace di fondere tifo, ironia e spettacolo. Ma il titolo che più lo rappresenta resta “Controsalotto”: una sorta di laboratorio televisivo in cui, molto prima che la parola talk-show entrasse nel lessico comune, trovavano spazio personaggi poi divenuti protagonisti nazionali. Tra tutti, Beppe Grillo e Maurizio Crozza.
Con l’arrivo del digitale Sirianni non si è fermato: ha semplicemente cambiato campo. Oggi dirige Genova3000, portando la sua idea di televisione dentro il web, con la curiosità e la rapidità che appartengono più ai giovani cronisti che ai veterani.
A 90 anni, Vittorio Sirianni continua a osservare la città con lo stesso sguardo con cui iniziò, nel 1960: quello di chi sa che raccontare Genova non è solo un lavoro, ma un pezzo di vita.
All'amico Vittorio, storico collaboratore della nostra emittente, gli affettuosi auguri dell'editore di Telenord Massimiliano Monti e di direzione, redazione, amministrazione e componente tecnica.