Carlo Felice: successo per "Die Liebe der Danae", direttore Zlabinger 'doma' Strauss

Scritto il 10/04/2025
da Stefano Rissetto

In evidenza coro e orchestra, chiamate a una prova impegnativa. Prossime rappresentazioni domenica 13 alle 15 e mercoledì 16 alle 20

Dopo aver conquistato il pubblico genovese con una raffinata interpretazione del Sogno di una notte di mezza estate di Britten nella scorsa stagione, il regista Laurence Dale è tornato al Teatro Carlo Felice con un nuovo trionfo: Die Liebe der Danae di Richard Strauss, proposto per la prima volta in Italia in lingua originale da una fondazione lirica nazionale. Grande successo alla 'prima'. Prossime rappresentazioni domenica 13 alle 15 e mercoledì 16 alle 20.

L’opera, composta da Strauss durante gli anni del nazismo e del conflitto mondiale, viene presentata da Dale in una messinscena rispettosa del testo, ma profondamente contestualizzata. Il regista arricchisce la narrazione con immagini in bianco e nero – aerei da guerra, riprese di Strauss nella sua casa di Garmisch – che evocano il contesto storico della composizione e danno ulteriore profondità al mito di Danae, una figura che nel libretto rinuncia all’oro per amore, simbolicamente opponendosi al potere e offrendo un messaggio di speranza.

La scrittura musicale di Strauss è notoriamente complessa e Die Liebe der Danae non fa eccezione: l’orchestra, di dimensioni imponenti, è messa alla prova da una scrittura ricchissima di colori, sfumature e dinamiche. L’esecuzione musicale ha comunque colpito per la sua qualità e intensità. La cifra stilistica di Strauss, con la sua tipica esuberanza orchestrale, si manifesta appieno in quest’opera, che unisce lirismo, teatralità e raffinatezza tecnica.

Sul podio, a sostituire Fabio Luisi – assente per motivi familiari – il giovane direttore Michael Zlabinger ha saputo gestire con competenza la complessa macchina sonora, riuscendo a mantenere un buon equilibrio tra buca e palcoscenico, nonostante qualche naturale sbilanciamento nei volumi.  Il cast ha brillato soprattutto grazie alla presenza magnetica di Angela Meade, che ha interpretato Danae con autorevolezza e intensità, e a John Matthew Myers, generoso e coinvolgente nel ruolo di Midas. Meno uniforme, ma comunque efficace in alcuni momenti, la prova di Scott Hendricks nei panni di Jupiter.

A completare il cast un gruppo di interpreti di buon livello: Timothy Oliver (Merkur), Tuomas Katajala (Pollux), Valentins Farcas (Xanthe), Anna Graf (Semele), Agnieszka Adamczak (Europa), Hagar Sharvit (Alkmene), Valentina Stadler (Leda).  Meritano una menzione speciale anche il coro e l’orchestra del Teatro, che hanno saputo affrontare con professionalità e sensibilità una delle partiture più impegnative del repertorio straussiano.