Genova, presentato al MEI "La Grande Famiglia": il podcast che riaccende le voci dell'emigrazione italiana

Scritto il 16/04/2025
da D.B.

Un viaggio tra archivi sonori, storie familiari e legami ritrovati grazie alla radio degli italoamericani del dopoguerra

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Al Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova è stato presentato ufficialmente “La grande famiglia”, il nuovo podcast prodotto da RaiPlay Sound in collaborazione con la Fondazione MEI.

Il progetto, ideato e realizzato dal documentarista Cristiano Barducci, riporta alla luce un patrimonio sonoro dimenticato: quello della trasmissione radiofonica “The Big Family”, andata in onda a New York tra gli anni Cinquanta e Sessanta e pensata per il pubblico italoamericano. Tra il 1950 e il 1963, l’emittente radiofonica WOV aveva lanciato un programma rivoluzionario: in cambio di dieci etichette di pomodori della marca “Progresso”, un inviato raggiungeva i paesi d’origine degli italiani emigrati per raccogliere messaggi vocali da parte dei familiari rimasti in patria. Questi audio, registrati su dischi a 78 giri, venivano talvolta trasmessi in onda, diventando un ponte emotivo e culturale tra due continenti.

La vicinanza - "Si è pensato di fare qualcosa di importante per far sentire le comunità più vicine alle persone che erano partite e che non vedevano più - dice Paolo Masini, Presidente Fondazione MEI - era un altro mondo, si mandava una lettera che arrivava mesi dopo e l'idea che ha avuto questa azienda è un'idea bella e rivoluzionaria. Dobbiamo parlare anche di cosa significa per queste persone lasciare tutto, lasciare il proprio paese e andare lontano."

Le origini - "E' nato tutto per caso - dichiara Cristiano Barducci, autore del podcast e documentarista - su internet ho scoperto l'incredibile storia di questo programma degli anni 50, che era una strategia di marketing. La "Progresso", un'azienda di pomodoro, aveva inventato questa tattica per avere nuovi clienti, chiedeva 10 prove d'acquisto dei propri prodotti agli emigrati italiani negli Stati Uniti e chiedeva di inviare l'indirizzo dei propri parenti in Italia. C'era poi un inviato, Giuliano Gerbi, che andava nei paesi italiani a registrare le voci dei parenti degli emigrati, dopo la messa in onda la radio di New York, che aveva inventato il programma insieme alla Progresso, mandava ad ogni famiglia un disco in vinile con le voci dei propri parenti e quindi da lì è partita l'idea di ricercare queste voci, di ricercare questi dischi e di raccontare questa storia di emigrazione."

Frutto di una meticolosa indagine storica, “La grande famiglia” si compone di sei episodi, nei quali si intrecciano materiali d’archivio, interviste, documenti privati e testimonianze autentiche. Il risultato è un racconto intenso e toccante, capace di restituire un’immagine viva e sorprendentemente attuale della diaspora italiana.

La storia - "Io tento sempre di partire da una storia piccola che racconta una storia grande - aggiunge Andrea Borgnino, Responsabile contenuti originali di RaiPlay Sound - questa è una storia di una piccola stazione radio di New York degli anni 50, ma che racconta la storia grande dell'emigrazione italiana in America. Le regole sulle persone che stanno entrando - conclude Borgnino -  stanno cambiando così velocemente e ricordarci di quanti italiani sono emigrati, di quanto è stato difficile anche per loro essere emigrati e quanto era difficile emigrare negli anni 50-60, secondo me è una cosa da ricordare ogni giorno."

Il podcast si apre con tre episodi incentrati sul giornalista Giuliano Gerbi, sul ritrovamento dei dischi da parte dell’etnologo Joseph Sciorra e sulla comunità di ischitani emigrati in California. Nei successivi episodi emergono storie di affetti ritrovati, coincidenze sorprendenti e legami nati tra le frequenze radiofoniche: come nel caso di John e Giovanni, dove un vecchio disco scoperto in Connecticut ha riacceso memorie fino a Mantova; La voce di Bianca, ambientato in un paese del Veneto e Vacanze romane, che racconta un amore transatlantico nato grazie alle onde radio. Oltre a narrare l’esperienza migratoria italiana, “La grande famiglia” è anche una riflessione profonda sul potere della voce, sulla distanza e sulla memoria condivisa. Il progetto si inserisce in un percorso più ampio della Fondazione MEI volto a valorizzare forme narrative innovative per raccontare la storia sociale italiana del Novecento.