"L'impresa del racconto", le storie degli archivi tornano a vivere grazie agli studenti genovesi

Scritto il 03/12/2025
da Simone Galdi

Un libro scritto da più di 150 studenti genovesi, nato dall’osservazione di sei immagini storiche conservate negli archivi di Fondazione Ansaldo: è “L’impresa del Racconto”, presentato nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, esito di un progetto educativo che ha trasformato fotografie d’epoca in storie nuove attraverso lo sguardo delle giovani generazioni.

La presentazione - L’iniziativa, curata da Fondazione Ansaldo e Fondazione Leonardo ETS con la partecipazione della scrittrice Sara Loffredi, è stata presentata martedì 2 dicembre dalla presidente di Fondazione Ansaldo Raffaella Luglini, dal direttore generale di Fondazione Ansaldo e Fondazione Leonardo Helga Cossu e dall'assessore al lavoro del Comune di Genova Emilio Robotti. A chiudere l’incontro, quattro studenti in rappresentanza dei rispettivi istituti hanno letto i racconti realizzati durante il percorso formativo. Le sei immagini di partenza, tratte dalle raccolte fotografiche custodite da Fondazione Ansaldo, hanno offerto agli allievi un terreno comune su cui costruire narrazioni personali e collettive.

Il metodo - Il progetto ha previsto due incontri in presenza con Loffredi. Nel primo i ragazzi hanno imparato a “interrogare” le fotografie: osservazioni guidate, domande, ipotesi, ricostruzioni di contesto sono servite a individuare personaggi e possibili traiettorie narrative. Nel secondo incontro la fase di analisi ha lasciato spazio alla scrittura: i personaggi immaginati hanno trovato voce, sviluppandosi in stili e registri molto diversi tra loro, dall’ironia alla dimensione più intimista.

La narrativa- Sono nati così racconti come quello di Capitan Giallino, ex guardiano di capre diventato pirata del cielo a bordo di una mongolfiera del 1903, o la storia di Gianna, nonna di 125 anni catapultata nello spazio a bordo di una Panda 4x4. Accanto ai testi più leggeri compaiono pagine di forte intensità emotiva, come il racconto Caro diario, in cui un giovane protagonista narra il lavoro in fabbrica durante la Prima guerra mondiale, l’assenza del padre al fronte e la malattia della madre. Le vicende emergono “con una semplicità e una chiarezza disarmanti”, mostrando la durezza della guerra attraverso lo sguardo di ragazzi che mettono in pagina fragilità e incertezze senza artifici.

Gli archivi - Il progetto ha permesso agli studenti di trasformare il passato in racconto e, allo stesso tempo, di esplorare la propria identità. Il lavoro sulle fotografie ha restituito agli archivi una dimensione di meraviglia, evidenziando come la memoria non sia solo conservazione, ma anche strumento per comprendere e immaginare. Le immagini, rilette da occhi adolescenti, diventano così materiali per interpretare il presente e ipotizzare futuri possibili.

I percorsi educativi - L’iniziativa rientra nelle attività didattiche promosse da Fondazione Ansaldo, che da anni propone a scuole di ogni ordine e grado visite, laboratori e programmi formativi con l’obiettivo di far diventare gli studenti parte attiva del processo educativo. La valorizzazione della memoria generata dal mondo del lavoro è considerata uno strumento per sviluppare autonomia, consapevolezza e fiducia nelle proprie capacità.

Gli obiettivi - “L’impresa del Racconto” è inoltre in linea con la mission di Fondazione Leonardo ETS, impegnata nella sensibilizzazione culturale rivolta in particolare ai giovani e nella promozione del patrimonio iconografico e archivistico del gruppo Leonardo. L’obiettivo è favorire un linguaggio aggiornato alle trasformazioni digitali, mettendo in relazione storia industriale e nuovi modi di leggere la realtà attraverso immagini e narrazioni.