Teatro Nazionale Genova, applausi per "Le Dieu du carnage"

Scritto il 03/12/2025
da Sagal

>

"Siamo tutti persone perbene. Tutti e quattro. Perché dobbiamo perdere la testa e la calma per delle sciocchezze? È completamente inutile". È una battuta di Le Dieu du carnage il testo di Yasmina Reza che Roman Polanski utilizzò per il suo film Carnage nel 2011 e che, nella traduzione di Laura Frausin Guarino e Ena Marchi, il Teatro Nazionale ha presentato al Duse. Bellissimo spettacolo affidato alla regia di Antonio Zavatteri (qui sopra la sua intervista), in scena anche come attore accanto a Francesca Agostini, Andrea Di Casa e Alessia Giuliani.


    Le Dieu du carnage propone due coppie di genitori che si incontrano per risolvere pacificamente una lite fra i loro due figli undicenni: uno dei due ha picchiato l'altro rompendogli due denti. Drammaturga, scrittrice e attrice, la francese Yasmina Reza lavora genialmente sulle dinamiche fra le due coppie e all'interno delle coppie stesse in un crescendo di tensione che attraversa varie fasi: prima una coppia contro l'altra, poi le liti all'interno delle singole coppie con l'obbligata solidarietà fra i mariti contro le mogli e, infine, il "tutti contro tutti", quando cioè cadono maschere e freni inibitori e si passa all'insulto e persino all'aggressione fisica.


    "Le Dieu du carnage - ha detto Zavatteri - è certamente una commedia e io vorrei che si ridesse di questi esseri orribili. Ma vorrei anche che il carattere dello spettacolo prescindesse dai generi e dalle categorie e che si fluttuasse da un genere ad un altro esattamente come succede nella realtà" Ambientato in un asettico interno di casa, tutto bianco con un ampio divano centrale (scena e luci di Nicolas Bovey), lo spettacolo si snoda con un ritmo incalzante e un continuo mutare di "posizioni" da parte dei quattro protagonisti. Zavatteri è bravissimo nel ritrarre i quattro personaggi creando quattro caratteri profondamente diversi eppure accomunati da una vis polemica che gradualmente ma inesorabilmente li travolge mettendo a nudo la loro autentica natura. E' un gioco al massacro, appunto, e Zavatteri lo costruisce con ineccepibile abilità, dosando gli scatti, trovando improvvise soluzioni comiche, lavorando sulle parole ma anche sulla fisicità dei gesti, assai ben seguito dagli altri tre eccellenti attori, tutti usciti dalla scuola dello Stabile. Zavatteri si ritaglia la parte, a lui certamente congeniale, dell'avvocato cinico e distaccato che sa più degli altri, quando attaccare e quando minimizzare. Francesca Agostini è bravissima nel ruolo della moglie dell'avvocato; altrettanto felici le prove dell'altra coppia, Andrea Di Casa e Alessia Giuliani. Il pubblico, divertito (con applausi a scena aperta), al termine ha calorosamente festeggiato gli attori. Repliche fino al 14 dicembre.