"In Italia sono presenti 3.625 apparati di controllo della velocità, di tipo fisso, mobile e in movimento. Quelli fissi sono tutti autorizzati dai Prefetti delle singole province. Vengono così smentiti i dati forniti negli ultimi mesi, e poi ripresi da molti organi di stampa, che parlavano prima di 11.000 e poi di 13.000 autovelox, facendo credere che l'Italia fosse al primo posto al mondo per i controlli di velocità". Lo rilevano l'Asaps-Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale e l'Associazione Lorenzo Guarnieri-Alg, che hanno elaborato i primi dati dopo la pubblicazione del data-base degli autovelox sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Da oggi domenica 30 novembre, sottolineano, "chiunque utilizzi apparati non censiti, produrrà verbali illegittimi".
Secondo questi dati, riportati da Asaps e Alg, gli apparati gestiti da Polizie Locali, Provinciali e Città Metropolitane sono 3.038, quelli sotto il controllo della Polizia Stradale sono 586 "compresi i tutor in ambito autostradale, che hanno drasticamente fatto calare il numero di sinistri, morti e feriti sulle strade in cui la velocità è più elevata", mentre l'Arma Carabinieri ha censito un solo apparato a Segonzano, in Trentino.
"Dovevamo essere i campioni del mondo del numero di autovelox, secondo varie testate - commentano Giordano Biserni (Asaps) e Stefano Guarnieri (Alg) - e invece siamo probabilmente come la nostra nazionale di calcio, a rischio di qualificazione alla fase finale. Sicuramente ne abbiamo meno di Francia e Inghilterra, e in comparazione con il numero di abitanti e auto circolanti anche di Svizzera e Austria. Rimane anche da vedere dove sono tutti quegli autovelox truffa che apparivano negli articoli dei giornali e anche in una slide del Ministero dei trasporti. Tutti gli apparati fissi hanno autorizzazione da parte delle Prefetture. C'è da domandarsi, provocatoriamente, se al Ministero dell'Interno non siano perplessi per essere eventualmente 'accusati' di concorso in truffa. I dati reali dell''arsenale' dei misuratori di velocità offrono una visione molto diversa da quella comunemente veicolata purtroppo anche sui media".