Mfp, Olp e politici chiedono un intervento per le 240 tonnellate di aiuti raccolti in estate, che sono attualmente fermi per mancanza di permessi
Restano ferme in Giordania 240 tonnellate di aiuti destinati a Gaza, raccolti in estate da Music For Peace grazie alla solidarietà dei cittadini genovesi. I sette container non riescono a passare per mancanza dei permessi israeliani.
Stefano Rebora, presidente di Music For Peace, ha chiesto l’intervento del governo italiano affinché vengano messi a disposizione i canali e i mezzi del programma “Food for Gaza”. Alla conferenza stampa erano presenti politici di opposizione e una delegazione dell’Olp, organizzazione per la liberazione della Palestina, che hanno denunciato il blocco e le difficoltà burocratiche imposte da Israele, come l’obbligo di aprire un ufficio locale alle organizzazioni umanitarie.
"La giunta Bucci ha liquidato la discussione con quattro parole, 'il tema è superato' ma non è così - ha detto Selena Candia, capogruppo Avs - perché gli aiuti sono fermi, le persone continuano a morire, la pace è un'invenzione mediatica". Con lei anche gli altri capigruppo dell'opposizione e la parlamentare Valentina Ghio (Pd) hanno annunciato interrogazioni e lettere al governo per sbloccare gli aiuti. Sul fronte locale, i portuali genovesi hanno sostenuto la causa bloccando traffici commerciali con Israele in segno di protesta.
Rebora ha sottolineato che l’associazione non abbandonerà gli aiuti e spera in una rapida approvazione delle documentazioni inviate: “Non ci muoviamo finché il cibo non passerà, altrimenti lo riporteremo indietro”.