Nel circolo alpino piemontese lo sciatore mancato in Cile aveva mosso i primi passi nell'agonismo
Dopo il grave incidente costato la vita al giovane sciatore azzurro Matteo Franzoso (foto dal suo profilo Instagram) durante un allenamento di discesa libera in Cile, il mondo dello sci si interroga sulla sicurezza degli atleti in pista. A lanciare un appello urgente è Alessandro Garrone, vicepresidente esecutivo di ERG Spa e presidente dello Sci Club Sestriere, dove è cresciuto proprio Franzoso.
“In poco tempo dobbiamo contare tre gravi incidenti. Il mondo dello sport e delle istituzioni deve intervenire con urgenza”, afferma Garrone, ricordando con dolore anche le tragedie di Matilde Lorenzi, ventenne morta nell’ottobre 2024 in Val di Fassa, e di Marco Degli Uomini, diciottenne deceduto a marzo 2025 sullo Zoncolan, sempre in occasione di allenamenti.
Franzoso, classe 1999, è mancato a Santiago del Cile: ha riportato un grave trauma cranico dopo essere finito contro una staccionata.
“Questi ragazzi hanno sacrificato anni della loro vita per uno sport che deve restare sano, formativo, aggregante”, prosegue Garrone, che invita a una riflessione profonda su come è cambiato lo sci agonistico. “Come in ogni disciplina dove le prestazioni si spingono sempre più all’estremo, anche nel nostro sport è necessario un adeguamento di regole, dispositivi di sicurezza, materiali e protezioni delle piste”.
L’appello è chiaro: “Le federazioni, le istituzioni, i produttori di materiali, tutti devono sentirsi responsabili e agire rapidamente. Dobbiamo fare in modo che lo sci resti uno sport spettacolare, ma con un rischio accettabile”.